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«Ecco la Frosinone del futuro»

La città La parola d’ordine è continuità. Mastrangeli ha un ambizioso progetto di sviluppo ulteriore del capoluogo
«Pronti ad essere investiti tanti milioni di euro su urbanistica, ambiente, mobilità, welfare, digitalizzazione dei servizi»

 

Quello che abbiamo fatto in dieci anni, con l’amministrazione Ottaviani è stato apprezzato dalla cittadinanza, che ha potuto constatare come sia stato possibile realizzare tante opere nonostante un oneroso piano di riequilibrio in atto. Abbiamo ereditato debiti che ci hanno tolto dal bilancio cinque milioni l’anno. Un’eredità pesante, questa, lasciata proprio da chi, adesso, vuole riproporsi alla guida della città. Chi davvero ha a cuore il futuro dei giovani, non lascia loro i debiti, ma certezze». Riccardo Mastrangeli ha aperto ufficialmente la sua campagna elettorale per conquistare la fascia tricolore e lo ha fatto parlando della “Frosinone del fare”, illustrando una serie di risultati raggiunti dall’amministrazione in cui, per dieci anni, ha ricoperto il delicato ruolo di assessore al bilancio, come le percentuali di raccolta differenziata (giunta al 74%) e l’attenzione per il centro storico, a cui vanno aggiunti diversi progetti programmati e finanziati per infrastrutture, ambiente e cultura, come quelli sulla rigenerazione urbana in tutta la città, sulla riqualificazione del quartiere Scalo, dei Piloni e di largo Turriziani, per Selva Piana e Madonna della Neve.

Parola d’ordine: continuità

Mastrangeli propone alla cittadinanza frusinate un progetto amministrativo in linea con le due consiliature del sindaco Nicola Ottaviani, ambizioso e credibile. «Dobbiamo proseguire sulla strada del cambiamento, per non tornare indietro rispetto alla città che conosciamo oggi. Nel 2012 abbiamo trovato in Comune una situazione finanziaria critica, a cui abbiamo posto rimedio con una efficace azione di risanamento dei conti, continuando, al tempo stesso, in una politica oculata degli investimenti, razionalizzando le risorse presenti». La parola d’ordi – ne è quella di proseguire nella rotta intrapresa in due lustri: «Necessariamente – dice Mastrangeli – Le dueamministrazioni Ottaviani hanno raggiunto risultati per la città che definire storicinonè esagerato: si aspettava un nuovo stadio all’altezza delle aspettative e delle ambizioni del Frosinone Calcio e, dopo 45 anni di attesa, lo abbiamo realizzato con la collaborazione del privato;dopo79 anniabbiamo dato al Comune di Frosinone una sede istituzionale, palazzo Munari, degna  dei migliori capoluoghi d’Italia; dopo 25 anni riapriremo il teatro delle Vittorie; abbiamo salvato il Nestor e abbiamo dotato la città di due teatri comunali; a breve sarà fruibile una terza strutturale teatrale e non solo con la riqualificazione del “Colapietro”; abbiamo realizzato un parco, frequentatissimo anche da gente di fuori città, per famiglie e bambini nell’area del Matusa dove altri volevano realizzare palazzi per 150.000 metri cubi di cemento armato e mi fermo qui perché ci vorrebbe un libro».

Frosinone 2027

Ma lo sguardo non è rivolto solamente a quanto si è fatto fino ad oggi, ma è proiettato al futuro, alla Frosinone del 2027, che vedrà investimenti in opere pubbliche e servizi per decine di milioni di euro: «Mi piace ricordare che ci sono 100 milioni di investimenti pubblici sulla città che, grazie alla nostra amministrazione, sta cambiando volto» ha proseguito Mastrangeli. L’azione sarà a 360 gradi: urbanistica, ambiente, mobilità, welfare, digitalizzazione dei servizi «tutto per completare un percorso virtuoso che sarebbe un peccato fermare a questo punto». Tutto tendendo presenti le grandi opportunità offerte dal Pnrr «un piano che traccia il percorso per un futuro Paese più innovativo e digitalizzato, più rispettoso dell’ambiente, più aperto ai giovani e alle donne, più coeso territorialmente; un Piano che lascerà alle generazioni future una preziosa eredità, perché contribuirà ad una crescita economica forte, robusta, sostenibile e inclusiva. Per quanto riguarda il nostro Comune la trasformazione digitale, ad esempio, comprenderà la razionalizzazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione e lo sviluppo di servizi pubblici digitali. Grazie alle idee, allecompetenzee alle progettualità messe in campo, abbiamo in dote venti milioni di euro da spendere sulla rigenerazione urbana». E cosa si farà con quei fondi? «Saranno investiti in progetti finalizzati al miglioramento del decoro urbano, del tessuto sociale e ambientale di tutto il territorio comunale. Penso all’adegua – mento funzionale del polivalente che potrà ospitare la sede della nuova biblioteca comunale con spazi più ampi e sale di lettura che offrono maggiori opportunità; a un intervento sul parco Matusa con la creazione di un nuovo spazio attrezzato destinato alle attività sportive per bambini, adulti, anziani e persone diversamente abili, il tutto al fine di promuovere l’aggregazione sociale e il movimento all’aria aperta e saranno altresì installati elementi di arredo urbano e nuove alberature in grado di assicurare il giusto livello di qualità e decoro; penso al raddoppio della linea dell’ascensore inclinato in maniera tale che l’infra – struttura possa integrarsi con gli altri sistemi di mobilità cittadina; al completamento della scuola di Madonna della Neve, un edificio strategico dal punto di vista dell’offerta dei servizi didattici e culturali. Il nuovo edificio ospiterà 7 aule (370 alunni), oltre che spazi comuni per attività scolastiche ed extrascolastiche; e poi un’area di intersa cambio a piazza Salvo D’Acquisto; la riqualificazione del teatro “Nestor” incentrata sul recupero del complesso, che prevede una serie di interventi che, mediante la razionalizzazione degli spazi accessori e tecnici e l’incremento del livello di comfort, comporterà il miglioramento totale della qualità fruitiva della struttura. L’implementazione dei servizi offerti inoltre, anche mediante il ripristino della dotazione relativa agli spazi per l’orchestra dal vivo, con possibilità di offrire rappresentazioni di opere liriche, costituisce ulteriore opportunità d’attrazione per bacini d’utenza provinciale ed extra provinciale. Al termine dei lavori, il Nestor sarà in grado di ospitare all’incirca oltre 1.200 posti a sedere. La struttura sarà dotata di adeguato numero di servizi per il pubblico e di un idoneo compendio di servizi destinati agli operatori dello spettacolo. Inoltre, il progetto prevede la dotazione di uno spazio (ingresso rivisitato e spazio sovrastante) utilizzabile per lo svolgimento di eventi artistico-culturali di vario genere  (mostre, presentazioni, caffè letterario, incontri culturali); infine la metropolitana di superficie che consentirà una mobilità più dolce con tutti i benefici per la qualità della vita e dell’ambiente. Senza dimenticare l’efficientamento energetico degli edifici pubblici con la possibilità di autosostenersi per abbattere i costi delle utenze. Ma ci sono altre grandi sorprese che sveleremo durante la campagna elettorale»

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