In questi anni è stato croce e delizia. Il raddoppio della linea dell’ascensore inclinato, con l’introduzione di nuove tecnologie e la realizzazione di un nuovo percorso pedonale di collegamento ai fini del potenziamento del sistema di mobilità sostenibile tra Frosinone alta e bassa (via Aldo Moro e piazzale Vittorio Veneto), per un importo totale di 3.500.000 euro, di cui 59.555,26 euro per la progettazione, con la rigenerazione di 12.000 mq, potrebbe essere una svolta. L’intenzione del Comune è, infatti, quella di proseguire negli interventi
volti al miglioramento della qualità ambientale del territorio comunale oltre che allo sviluppo e potenziamento del sistema di mobilità urbana. Il raddoppio dell’ascensore inclinato
era già previsto nel precedente progetto: risultano già predisposte le opere strutturali di sostegno del binario su cui scorre la cabina. I lavori da eseguire, qualora le strutture siano idonee anche
rispetto alle nuove normative in materia sismica, sono stati già in parte realizzati nel precedente appalto. In particolare, la sistemazione dovrà tener
conto del contesto in cui si colloca, facendo particolarmente attenzione al sistema di mobilità in cui si inserisce (veicolare, pedonale e ciclabile), in modo da favorire il massimo inserimento e la massima continuità spaziale e funzionale. La seconda linea dell’ascensore inclinato si inserisce, altresì, in un contesto più ampio di bonifica ambientale già avviato con la creazione
del parco urbano del Matusa e gli interventi previsti per la riqualificazione del fiume Cosa mediante l’esecuzione di un parco fluviale. In quest’ultimo caso, in particolare, si ipotizza
una rete di percorsi pedonali e ciclabili per favorire la fruizione delle aree, con diversi collegamenti che mettano in connessione l’intero parco, anche attraverso la fruizione di punti
e percorsi panoramici, sfruttando anche sentieri e percorsi esistenti. In più il raddoppio della linea del collegamento meccanizzato tra la parte alta e la parte bassa della città consente
anche una mino reusura dei componenti dell’impianto che sono soggetti ad una maggiore usura considerato il numero di corse che la cabina deve effettuare e che, con la nuova
soluzione, verrebbero, invece, a dimezzarsi. Queste le tranche di contributo:
17.611,27 euro (2021),
39.275,03 euro (2022),
576.035,32 euro (2023),
937.507,59 euro (2024),
1.029.314,74 euro (2025),
900.256,05 euro (2026).